L’importanza del cambio di biancheria, la varietà dei tessuti

L’importanza di dormire bene è un fatto assodato e strettamente correlato alle funzioni del cervello e del corpo, le prime a beneficiarne. Da un recente studio condotto dalla Sleep Foundation si è appurato che milioni di persone non dormono abbastanza e che il loro sonno può definirsi occasionale. A inficiare il riposo possono concorrere anche il cibo o il tipo di letto.

E se avete tentato ogni rimedio, non resta che provare un’altra strada: cambiare la biancheria, il tipo di cuscini, le lenzuola, il piumino.
Secondo alcuni studi scientifici, determinati tipi di biancheria possono aiutare a dormire più a lungo e comodamente, aumentando la fase REM, fase in cui si gode maggiormente del sonno ristoratore.
Partendo dalla temperatura quella ideale e conciliante per il sonno è compresa tra i 18 e i 20°C; per ciò che concerne i tessuti, il poliestere non è affatto consigliato sebbene sia più economico. Questo tessuto, infatti, crea un ambiente troppo caldo, i tessuti sintetici d’altro canto possono essere dannosi per la salute dato che spesso contengono prodotti chimici perfluorinati che possono, a loro volta, emettere formaldeide.

E quasi naturalmente vien lo spunto a fare una carrellata sui tessuti, l’input viene dalla scarsa conoscenza dell’argomento o semplicemente perché si vuole aumentarla.

Il cashmere si ottiene dalla lana delle capre allevate nelle zone del Tibet, sugli altipiani della Mongolia hanno sede le capre cashmere più pregiate, in Iran le meno pregiate. Tale fibra ha un colore generalmente bianco con soggetti marroni, tendenti al grigio, al bruno e al rossiccio. Il tessuto può essere cardato e quindi morbido, resistente, quasi sempre follato e pettinato per ottenere maggiore leggerezza e resistenza.

La canapa è una fibra tessile ricavata tramite la macerazione e la battitura della pianta omonima (Cannabis sativa una pianta erbacea con alto fusto da 2 a 6 metri). Originaria dell'Asia centrale è coltivata oggi in molte regioni a clima temperato o temperato/freddo, in tutta Europa e in Italia. II filato ha una certa robustezza e resistenza ed é impiegato per tessuti da arredamento e per capi di abbigliamento.

Dai peli che rivestono i semi della pianta del cotone si ottiene la fibra tessile omonima. Il suo nome deriva dall'arabo Katun (parte delle terre conquistate), dopo il lino e la lana, il cotone è la fibra tessile più antica. Ci sono varie qualità di cotone, il più pregiato è il Sea Island, che ha una lunga fibra setosa e viene usato per le lavorazioni più raffinate. I cotoni si classificano a seconda del titolo, mentre la lunghezza della fibra ne determina la qualità. La varietà chiamata Superfine St. Vincent raggiunge i 50 e 60 millimetri; iI cotone Egiziano, detto anche Jumel o Moho, si caratterizza per le sfumature di colore giallo e bruno. Ci sono i cotoni Peruviani (Pima) che sono pregiati come l'Egiziano e hanno l'apparenza della lana. II cotone Americano, detto Upland, è a fibra corta e prende la denominazione dalla provenienza: Texas, Mississippi, Georgia, Orlèans. I cotoni Indiani hanno fibra ancora più corta di quello Americano e sono di qualità più scadente.
Il cotone si caratterizza per essere una fibra leggera e robusta, non protegge dal freddo, come la lana, ma può proteggere dal caldo, specialmente se si indossano vestiti in cotone bianco.

La flanella ha una superficie uniforme e pelosa, la mano è morbida e calda. La materia prima può essere diversa: lana, ordito in cotone e trama in lana, o interamente in cotone. La flanella in cotone è molto soffice e richiama alla mente la felpa, ma ne differisce avendo tutte e due le superfici pelose.

La lana si ricava dalla tosatura delle pecore di razza merino e incrociata. II processo di trasformazione prevede prima la lavatura e poi la filatura con due cicli di lavorazione secondo la qualità delle fibre.
Nel sistema pettinato, con le lane vergini, le fibre lunghe vengono disposte in modo parallelo così da ottenere un filato raccolto per tessuti battuti, lisci, leggeri, meno caldi e più costosi. Nel sistema cardato, invece, si utilizzano le fibre corte che danno un filato più voluminoso, adatto alla realizzazione di tessuti più gonfi, pelosi, morbidi e più caldi.
Per la sua particolare struttura e la fitta ondulazione delle fibre, possiede eccellenti qualità e proprietà, come: assorbimento dell’umidità, coibenza, elasticità, resistenza all'usura e alla fiamma.

Il lino è una fibra naturale cellulosica che si ottiene dalla lavorazione della corteccia del lino (Linum usitatissimum) e la macerazione dei fasci fibrosi contenuti nel libro. II tessuto può essere molto fine e leggero da usare per la biancheria, oppure più pesante e grezzo per l'abbigliamento estivo esterno.

La piuma, ottenuta dal manto degli anatidi d'allevamento, oche e anatre, conserva tutte le sue meravigliose proprietà termoregolatrici e isolanti. Attualmente la materia prima proviene principalmente dall'Est Europeo, dalla Cina, dal Sud Est Asiatico, Cile e Argentina.
Ecco alcuni termini di uso più frequente (per ulteriori approfondimenti consultare la norma UNI EN 1885):

Penna: piumaggio rigido, grossolano, di ala e coda. Con un vessillo più lungo e più rigido di quello di una piuma.

Piuma (termine generale): piumaggio senza le penne

Piuma (termine specifico): tegumento corneo degli uccelli. Ha un vessillo più corto e più flessibile di quello della penna e una rachide ben sviluppata.

Piumino: piumaggio che forma lo strato a contatto con il corpo degli uccelli prevalentemente acquatici, ossia i fiocchi di filamenti leggeri e coperti da peluria che si sviluppano dal nucleo del piumino senza alcuna asta della rachide o vessillo.

E dopo aver preso consapevolezza di quanto conta la consistenza dei materiali che ci circondano per godere di un buon sonno, il cambio di lenzuola e coperte s’ha da fare. È ora di comprare un piumino Patiflex.